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I piedi

Se le fondamenta non sono stabili, forti e allineate, il tempio è più fragile e crolla più facilmente. B.K.S.Iyengar

Nello yoga, il piede riveste una grandissima importanza. Gli studenti toccano o baciano i piedi degli amati insegnanti come atto di riverenza riconoscendo che, tradizionalmente, gli insegnamenti sono trasmessi dal Maestro al discepolo seduto ai suoi piedi.

Tutte le terminazioni nervose finiscono nelle estremità; i punti vitali di ogni organo confluiscono nei piedi. Se tocchiamo i piedi del “Maestro” tocchiamo la sua essenza. Quando una persona cammina, soltanto i piedi toccano la Terra, allo stesso modo quando il Guru è a contatto con la Terra, è il piede, la parte più bassa della consapevolezza che opera questo contatto e quindi diventa il luogo di comunione con il Divino, un Tempio.


I piedi sono come i pilastri del tempio: sono loro infatti a sostenere il “tempio” che è il nostro corpo e come i pilastri di un tempio sono strutturati per sostenerne il peso e fornire una piattaforma mobile in una varietà di terreni. Se le fondamenta di una costruzione sono deboli, l'intera struttura inizia a scricchiolare e cedere. Allo stesso modo, una base debole nei piedi crea problemi a gambe, ginocchia, fianchi, schiena, spalle e collo, causando tensione muscolare, squilibri posturali e affaticamento.


Michelangelo sosteneva che “Il piede umano è un’opera d’arte e un capolavoro d’ingegneria”, questo grazie a un sistema molto complesso che riesce a mantenerci in posizione eretta nonostante il nostro baricentro altissimo, attivando un sofisticatissimo sistema propriocettivo e attraverso gli archi plantari che hanno la funzione di trasformare le spinte verticali in spinte laterali allo scopo di migliorare la distribuzione del peso corporeo sulla loro esigua superficie.

Come in architettura, l'arco è in grado di sostenere grandi carichi verticali purchè le basi siano stabili, in caso contrario l'arco cede. La pratica dell' Anusara yoga, grazie ai corretti allineamenti, aiuta rafforzare e riattivare la muscolatura più profonda per sostenere la chiave di volta degli archi plantari.

Ad esempio durante le posizioni in piedi praticare radicando a terra i quattro angoli dei piedi, rafforza gli archi plantari migliorando nello stesso tempo l'equilibrio e la stabilità.


Oltre alla loro funzione di fondamento della nostra postura, i nostri piedi regolano anche il flusso di energia attraverso tutto il corpo. Proprio come un albero è connesso alla terra attraverso le radici, noi possiamo attraverso i piedi e le gambe radicarci con radici profonde alla terra e in quel radicamento sentirci stabili fisicamente e nutriti energicamente.

A livello fisico, la messa a terra implica ad esempio stare a piedi nudi possibilmente sull'erba o sulla terra oppure la pratica di posizioni yoga che facilitano questa connessione con la Terra, ad esempio nelle posizioni in piedi assicurandosi che i quattro angoli dei piedi siano e ben radicati a terra.

A livello più sottile, "essere ben piantati", significa essere presenti, ben collegati all'ambiente, stare nei nostri piedi e procedere in maniera più sicura nella vita. Senza radicamento diveniamo instabili, perdiamo il nostro centro, siamo spazzati via letteralmente dai nostri piedi. La pratica degli asana, del pranayama, della meditazione ci aiuta ad essere ben piantati, presenti e centrati e a camminare sicuri nella vita.

Per divenire sempre più consapevoli dei nostri piedi e dare a loro amorevole attenzione possiamo la sera prima di andare a dormire dedicarci a un auto-massaggio usando magari degli oli essenziali diluiti in un olio vettore.

Tra gli oli essenziali che aiutano a radicarci grazie alla loro qualità aromatica possiamo scegliere il Patchouli e il Vetiver.


Consigli di lettura:

Ober, Sinatra, Zucker

Earthing a piedi nudi. Curarsi con l'energia della terra

Macro Edizioni



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